Come Claude Monet inseguo il fluire del tempo con la tecnologia
Luglio 2015. Un gruppo di ragazzi di Cesena ha un’idea folle e geniale: riunire la più grande rock band del mondo per suonare un’unica canzone.
Nasce così il supergruppo Rockin’ 1000 che sul Prato Ippodromo di Cesena si riunisce per suonare una travolgente versione di Learn to fly dei Foo Fighters. Il brano fa il giro del mondo grazie all’eco su internet e arriva sugli smartphone proprio dei Foo Fighters che così decidono di dare un concerto nella città romagnola per ringraziare di tanto entusiasmo e di tanta creatività.
L’anno successivo, il gioco si fa ancora più grande e questa volta è lo stadio Manuzzi, sempre a Cesena, a ospitare i mille musicisti. E questa volta all’appuntamento c’è anche Yury Sirri Nakvas, giovane fotografo e filmaker che alla creatività dei musicisti aggiunge la propria per realizzare un non meno spettacolare documentario dell’evento con la tecnica Time Lapse & Hyperlapse.
Che cosa è? Lo spiega lo stesso Yury.
“Claude Monet, con i suoi quadri in serie, voleva rappresentare su tela il fluire continuo della luce, del tempo e del movimento. La tecnica Time Lapse & Hyperlapse ricrea la stessa magia per ben 24 volte al secondo!”
“Claude Monet wanted to portrait on canvas, through his painting sequences, the never – stopping light, time and motion flow. Time Lapse and Hyperlapse technique re-creates the same magic 24 times a second!”